Tuesday, August 4, 2009

Paraglider Harness Used For Sele

OF NUCLEAR


Per le nuove centrali nucleari Italiane lo Stato non darà alcun sussidio perché la loro costruzione sarà interamente finanziata dagli operatori privati. Lo ha dichiarato qualche giorno fa il ministro Scajola a margine dell'inaugurazione del cantiere di Mochovce, in Slovacchia, dove Enel sta costruendo due unità nucleari. Peccato che sia una menzogna. Il “nuovo” nucleare costerà molto alle indebitate casse dello stato ed Enel avrà tutti gli aiuti che servono. Anzi qualcuno l’ha già avuto. Per esempio, l’aver fatto pagare alle famiglie italiane un contratto che riguarda la messa in sicurezza di materiale radioattivo di sua proprietà. Negli anni 80 la Francia, la Germania e l’Italia si accordarono per sviluppare un progetto di reattori veloci che si sarebbero alimentati con le scorie prodotte da loro stessi. Fu usato il termine di centrali autofertilizzanti.



Di quel fallimentare progetto è rimasta una vecchia centrale a Cres Melville, in Francia, dove sono anche stoccate le barre di plutonio used during the short life of the plant. A third of that nuclear fuel is that in 1998, Enel has a contract to keep them at the plant. That contract had a clause: until 2007, Enel had to recover the bars or pay because they were reprocessed in France, turned into radioactive waste and then returned. On 30 April last year the Berlusconi government, using public company Sogin, agreed that agreement improves the reprocessing of 170 million euros. The contract also includes an additional expenditure of 133 million for the sale of plutonium to third parties. The waste stance by 2025.

The problem is that in defining the scope of the liabilities the legislature had not mentioned the French waste. Those were part of an agreement with EDF, Enel, which was not included in the dismantling of nuclear Italian. Yet in May 2008, Sogin - on behalf of the government - ask the Authority for Energy and Gas, which has the task of providing funds for decommissioning, the money to honor that contract. The Authority provides the money (the ARG / elt 57/09) "provisionally" only because the government promises to rectify the situation by changing the post-ministerial del26 January 2000, ie the law that defines what is the charges nucleri



In short: as the government, maggior azionista di Enel, non vuol far pagare alla sua azienda quei soldi, li fa pagare alle famiglie italiane usando impropriamente fondi per lo smantellamento dei vecchi impianti nucleari. La legge non lo permette? Il governo sanerà la situazione a posteriori modificando a suo pro una vecchia legge. Funziona cosi la democrazia in Italia. Ma non è finita. Un’altro aiuto è arrivato solo qualche settimana fa grazie alla legge “Sviluppo” approvata dal Parlamento il 9 luglio. Con questa legge si ordina al Gestore della Rete Elettrica di immettere in rete “tassativamente” una determinata quota di energia prodotta dagli impianti nucleari “costruiti sul territorio italiano”.

Questo è possibile modificando retroattiva un legge del marzo 1999 - una consetudine ormai - che voleva favorire la produzione di energia da fonte rinnovabile. E’ infatti bastato aggiungere alla frase “fonti energetiche rinnovabili” le parole “energia nucleare prodotta sul territorio nazionale” ed il gioco è stato fatto. Inoltre con quella stessa legge le fonti rinnovabili vengono tassate indirettamente perché si costringe il produttore a pagare l’onere per la trasmissione e la distribuzione anche se la produzione e l’utilizzazione di quell’energia elettrica è sul posto. Una tassa occulta? Dire che il nucleare serve al paese è una bugia. Ed infatti nella sua ultima uscita il ministro Scaiola ha corretto il tiro. Ha detto che “sarà un’affare”. Siamo daccordo con lui. Sarà un affare. Per questo governo.

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